Matsyasana, la posizione del pesce, è un asana dell’Hatha Yoga e si esegue distendendosi con la schiena sul tappetino e inarcando la schiena all’indietro. Rappresenta una posizione completa, in grado di donare stabilità, equilibrio e concentrazione.
Posizione del pesce: etimologia, mito, simbolo e posologia
Matsyasana è un termine che deriva da Matsya, la divinità Vishnu, che riequilibrò la terra e l’oceano per preservare l’Universo. È chiamata posizione del pesce perché si dice che sia possibile galleggiare se la si esegue in acqua. Questa posizione yoga venne descritta nel XVII secolo in un testo specifico di Hatha Yoga, il Gheranda Samhitā, scritto appunto da Gheranda e da un suo discepolo, Chandakapali.
Si racconta, dunque, che la divinità Matsya riuscì a raggiungere un equilibrio tra terra e mare e, per questo, è possibile raggiungere il proprio equilibrio attraverso la pratica di questo asana. È sempre importante praticare ogni posizione senza forzature, dopo aver accuratamente riscaldato la muscolatura con esercizi preparatori. Se non riesci ad entrare subito nella posizione, non preoccuparti: ogni corpo è diverso e bisogna imparare a rispettare i propri tempi.
Matsyasana, la posizione de pesce: a cosa serve
Matsyasana viene chiamata posizione del pesce, come abbiamo detto, perché permette di galleggiare in acqua. L’idea di galleggiare sull’acqua trasmette una sensazione di libertà mentale. Durante la pratica di Matsyasana, dunque, cerca di immaginare di stare fluttuando su onde di energia, abbandonandoti al flusso dell’Universo e all’equilibrio dell’elemento acqua.
Rajarsi Janakananda, discepolo di Yogananda, aveva l’abitudine di galleggiare sull’oceano, al largo della spiaggia di Encinitas, in California. Seguendo il ritmico fluire delle onde, presto si trovò a fluttuare in samadhi, stato di illuminazione della pratica yogica.
La posizione del pesce, Matsyasana, viene eseguita sul pavimento, come parte della propria sequenza di asana, tenendo la postura quanto si desidera. L’ideale, almeno all’inizio, sarebbe di tenere la posizione dalle tre alle cinque respirazioni complete. Questo asana può anche essere utilizzato come contro-posizione dopo i piegamenti in avanti, riferendosi alla posizione che assume la colonna vertebrale, in particolar modo dopo Halasana, la posizione dell’aratro, e Sarvangasana, la posizione della candela.
I benefici di Halasana, la posizione dell’aratro
La posizione del pesce apporta numerosi benefici psicofisici se viene eseguita con frequenza nella pratica yoga. Essa, infatti, è in grado di indurre un profondo rilassamento, allontanando lo stress e, quindi, gli stati di tensione emotivi e fisici. L’apertura del torace, poi, aiuta in caso di disturbi della respirazione, in particolare quando ci sono problemi di asma e bronchite.
È molto utile, inoltre, in caso di mal di schiena, soprattutto lombare, offrendo un rinforzo muscolare, migliorando la postura e l’equilibrio. Matsyasana è un valido alleato contro le tensioni al collo dovute allo stress quotidiano, magari a causa di tante ore trascorse seduti alla scrivania, in posizioni sbagliate, rilassando le contratture della spina dorsale e delle gambe.
Oltre ai benefici fisici, la posizione del pesce apporta anche numerosi benefici mentali ed emotivi: dona energia e vivacità, combatte l’insonnia, donando una sensazione di rilassamento generale, migliora l’equilibrio interiore, aiutando in caso di ansia e depressione.
I chakra coinvolti
Matsyasana, la posizione del pesce, coinvolge quattro chakra nella sua funzione di riequilibrio delle energie: Svadhisthana, Manipura, Anahata e Vishuddha.
Svadhisthana è il chakra sacrale, il luogo da cui si sprigiona l’energia Kundalini, ed è localizzato nella zona inguinale. È la sede del piacere fisico, del desiderio e della sessualità.
Manipura è il chakra del plesso solare, localizzato all’altezza del diaframma, appena sotto lo sterno. È la sede del potere personale, dell’autostima, dell’ambizione e della capacità di passare all’azione. A livello fisico, influenza le funzioni del fegato, del pancreas, dello stomaco e della milza.
Anahata è il chakra del cuore, situato al centro del petto, nella regione del cuore ed è il centro dell’intero sistema dei chakra. È responsabile delle emozioni, in particolare dell’amore e della compassione. Governa la zona del petto, del cuore, dei polmoni, delle spalle, delle braccia e delle mani.
Vishuddhaè il chakra della gola, situato alla base della gola, nella zona della laringe. Le sue funzioni principali sono legate alla comunicazione, all’espressione, alla diplomazia e alla sincerità, con se stessi e con gli altri. È responsabile della zona del collo, della mandibola, dei denti, delle gengive, della bocca, della gola e della tiroide.
Ne consegue, dunque, che se si hanno degli squilibri in questi chakra, con conseguenti sintomi emotivi e fisici, praticare l’asana Matsyasana serve a riallineare le frequenze energetiche che coinvolgono i quattro chakra sopra citati.
Come si esegue Matsyasana, la posizione del pesce
Per eseguire Matsyasana, la posizione del pesce, parti da Shavasana, con le mani sotto i glutei e i palmi rivolti verso il basso, tenendo i gomiti e le braccia a terra aperti alla larghezza delle spalle. Durante la posizione, tieni le gambe attivamente allungate. Inspirando, premi i gomiti a terra e i glutei sulle mani, sollevati aprendo il petto, nella zona del cuore, quindi di Anahata Chakra,
arcuando la parte superiore del corpo in un piegamento all’indietro. Lascia scivolare a terra la parte posteriore della testa, vicino alla sommità del capo, mantenendo la curvatura del collo uguale a quella del resto della spina dorsale. Attenzione a sostenere il peso del corpo soprattutto con i gomiti e non con la testa.
Durante il piegamento all’indietro, le gambe restano attive, premendo i glutei contro le mani e i gomiti sul pavimento. Mentre mantieni la posizione, respira profondamente, seguendo il tuo ritmo naturale. È possibile eseguire la variante nella posizione del loto, appoggiando le mani sui piedi, ma richiede molta consapevolezza e controllo del corpo. In alternativa, puoi tenere le gambe in Baddha Konasana, con le piante dei piedi unite. Un’altra variante è quella con le braccia allungate in avanti, con i palmi uniti.
Per uscire dalla posizione, espira lentamente e scendi a terra, facendo scivolare la testa all’indietro. Esegui un asana di riposo, come Shavasana, e mantieni la sensazione di apertura che hai sperimentato nella posizione del pesce, approfondendone gli effetti. Se hai bisogno di contro-posizioni per compensazione, puoi eseguire Adho Mukha Svanasana, Dandasana o Navasana.
Precauzioni
Ogni asana va eseguita con delle precauzioni, per evitare di affaticare una problematica fisica o emotiva e per evitare il rischio di farsi male. In Matsyasana ricorda che la testa deve essere appoggiata sul pavimento senza dover sostenere tutto il peso del corpo, che viene sorretto da tutta la muscolatura di gambe, addome e braccia che si attiva. Per entrare con più consapevolezza nella posizione, puoi eseguire Baddha Konasana, Bhujangasana e Urdhva Mukha Svanasana come asana di preparazione.
Accorgimenti
Quando esegui Matsyasana, potresti avvertire fastidio al collo o alla gola: in questo caso, abbassa leggermente e delicatamente il torace verso il pavimento. Nella variante con le braccia tese in avanti e i palmi uniti, potresti avvertire maggiore tensione nella zona dorsale e lombare, non avendo il supporto dei gomiti e delle mani che spingono sul pavimento. In questo caso, non forzare e ricorda di non scaricare il peso sulla testa, tenendo attive le gambe, l’addome, i muscoli dorsali e lombari.
Accessori
Durante l’asana Matsyasana potresti provare ad utilizzare degli accessori yoga che ti supportino nella pratica. Se durante la sua esecuzione, infatti, avverti fastidio alla gola e al collo, procurati una coperta o un telo da arrotolare e posizionare sotto la parte posteriore della testa. Per facilitare la posizione di apertura del petto, puoi provare ad utilizzare un cuscino da posizionare nella parte dorsale; in alternativa al cuscino, puoi provare dei blocchi, da posizionare sia nella zona dorsale che in quella lombare. I blocchi, infatti, servono da supporto alle fasce muscolari interessate, alleggerendo la tensione fisica.
Posizione del pesce: la video guida
Grazie a questo video tutorial sulla posizione del pesce, potrete migliorare la vostra tecnica nel realizzare tale movimento:
Matsyasana, la posizione del pesce: controindicazioni
In particolare, fai attenzione ad eseguire Matsyasana:
se la colonna cervicale è vulnerabile o lesionata;
Posizione del pesce: tutto quello che devi sapere
Matsyasana, la posizione del pesce, è un asana dell’Hatha Yoga e si esegue distendendosi con la schiena sul tappetino e inarcando la schiena all’indietro. Rappresenta una posizione completa, in grado di donare stabilità, equilibrio e concentrazione.
Indice:
Posizione del pesce: etimologia, mito, simbolo e posologia
Matsyasana è un termine che deriva da Matsya, la divinità Vishnu, che riequilibrò la terra e l’oceano per preservare l’Universo. È chiamata posizione del pesce perché si dice che sia possibile galleggiare se la si esegue in acqua. Questa posizione yoga venne descritta nel XVII secolo in un testo specifico di Hatha Yoga, il Gheranda Samhitā, scritto appunto da Gheranda e da un suo discepolo, Chandakapali.
Si racconta, dunque, che la divinità Matsya riuscì a raggiungere un equilibrio tra terra e mare e, per questo, è possibile raggiungere il proprio equilibrio attraverso la pratica di questo asana. È sempre importante praticare ogni posizione senza forzature, dopo aver accuratamente riscaldato la muscolatura con esercizi preparatori. Se non riesci ad entrare subito nella posizione, non preoccuparti: ogni corpo è diverso e bisogna imparare a rispettare i propri tempi.
Matsyasana, la posizione de pesce: a cosa serve
Matsyasana viene chiamata posizione del pesce, come abbiamo detto, perché permette di galleggiare in acqua. L’idea di galleggiare sull’acqua trasmette una sensazione di libertà mentale. Durante la pratica di Matsyasana, dunque, cerca di immaginare di stare fluttuando su onde di energia, abbandonandoti al flusso dell’Universo e all’equilibrio dell’elemento acqua.
Rajarsi Janakananda, discepolo di Yogananda, aveva l’abitudine di galleggiare sull’oceano, al largo della spiaggia di Encinitas, in California. Seguendo il ritmico fluire delle onde, presto si trovò a fluttuare in samadhi, stato di illuminazione della pratica yogica.
La posizione del pesce, Matsyasana, viene eseguita sul pavimento, come parte della propria sequenza di asana, tenendo la postura quanto si desidera. L’ideale, almeno all’inizio, sarebbe di tenere la posizione dalle tre alle cinque respirazioni complete. Questo asana può anche essere utilizzato come contro-posizione dopo i piegamenti in avanti, riferendosi alla posizione che assume la colonna vertebrale, in particolar modo dopo Halasana, la posizione dell’aratro, e Sarvangasana, la posizione della candela.
I benefici di Halasana, la posizione dell’aratro
La posizione del pesce apporta numerosi benefici psicofisici se viene eseguita con frequenza nella pratica yoga. Essa, infatti, è in grado di indurre un profondo rilassamento, allontanando lo stress e, quindi, gli stati di tensione emotivi e fisici. L’apertura del torace, poi, aiuta in caso di disturbi della respirazione, in particolare quando ci sono problemi di asma e bronchite.
È molto utile, inoltre, in caso di mal di schiena, soprattutto lombare, offrendo un rinforzo muscolare, migliorando la postura e l’equilibrio. Matsyasana è un valido alleato contro le tensioni al collo dovute allo stress quotidiano, magari a causa di tante ore trascorse seduti alla scrivania, in posizioni sbagliate, rilassando le contratture della spina dorsale e delle gambe.
Oltre ai benefici fisici, la posizione del pesce apporta anche numerosi benefici mentali ed emotivi: dona energia e vivacità, combatte l’insonnia, donando una sensazione di rilassamento generale, migliora l’equilibrio interiore, aiutando in caso di ansia e depressione.
I chakra coinvolti
Matsyasana, la posizione del pesce, coinvolge quattro chakra nella sua funzione di riequilibrio delle energie: Svadhisthana, Manipura, Anahata e Vishuddha.
Svadhisthana è il chakra sacrale, il luogo da cui si sprigiona l’energia Kundalini, ed è localizzato nella zona inguinale. È la sede del piacere fisico, del desiderio e della sessualità.
Manipura è il chakra del plesso solare, localizzato all’altezza del diaframma, appena sotto lo sterno. È la sede del potere personale, dell’autostima, dell’ambizione e della capacità di passare all’azione. A livello fisico, influenza le funzioni del fegato, del pancreas, dello stomaco e della milza.
Anahata è il chakra del cuore, situato al centro del petto, nella regione del cuore ed è il centro dell’intero sistema dei chakra. È responsabile delle emozioni, in particolare dell’amore e della compassione. Governa la zona del petto, del cuore, dei polmoni, delle spalle, delle braccia e delle mani.
Vishuddha è il chakra della gola, situato alla base della gola, nella zona della laringe. Le sue funzioni principali sono legate alla comunicazione, all’espressione, alla diplomazia e alla sincerità, con se stessi e con gli altri. È responsabile della zona del collo, della mandibola, dei denti, delle gengive, della bocca, della gola e della tiroide.
Ne consegue, dunque, che se si hanno degli squilibri in questi chakra, con conseguenti sintomi emotivi e fisici, praticare l’asana Matsyasana serve a riallineare le frequenze energetiche che coinvolgono i quattro chakra sopra citati.
Come si esegue Matsyasana, la posizione del pesce
Per eseguire Matsyasana, la posizione del pesce, parti da Shavasana, con le mani sotto i glutei e i palmi rivolti verso il basso, tenendo i gomiti e le braccia a terra aperti alla larghezza delle spalle. Durante la posizione, tieni le gambe attivamente allungate. Inspirando, premi i gomiti a terra e i glutei sulle mani, sollevati aprendo il petto, nella zona del cuore, quindi di Anahata Chakra,
arcuando la parte superiore del corpo in un piegamento all’indietro. Lascia scivolare a terra la parte posteriore della testa, vicino alla sommità del capo, mantenendo la curvatura del collo uguale a quella del resto della spina dorsale. Attenzione a sostenere il peso del corpo soprattutto con i gomiti e non con la testa.
Durante il piegamento all’indietro, le gambe restano attive, premendo i glutei contro le mani e i gomiti sul pavimento. Mentre mantieni la posizione, respira profondamente, seguendo il tuo ritmo naturale. È possibile eseguire la variante nella posizione del loto, appoggiando le mani sui piedi, ma richiede molta consapevolezza e controllo del corpo. In alternativa, puoi tenere le gambe in Baddha Konasana, con le piante dei piedi unite. Un’altra variante è quella con le braccia allungate in avanti, con i palmi uniti.
Per uscire dalla posizione, espira lentamente e scendi a terra, facendo scivolare la testa all’indietro. Esegui un asana di riposo, come Shavasana, e mantieni la sensazione di apertura che hai sperimentato nella posizione del pesce, approfondendone gli effetti. Se hai bisogno di contro-posizioni per compensazione, puoi eseguire Adho Mukha Svanasana, Dandasana o Navasana.
Precauzioni
Ogni asana va eseguita con delle precauzioni, per evitare di affaticare una problematica fisica o emotiva e per evitare il rischio di farsi male. In Matsyasana ricorda che la testa deve essere appoggiata sul pavimento senza dover sostenere tutto il peso del corpo, che viene sorretto da tutta la muscolatura di gambe, addome e braccia che si attiva. Per entrare con più consapevolezza nella posizione, puoi eseguire Baddha Konasana, Bhujangasana e Urdhva Mukha Svanasana come asana di preparazione.
Accorgimenti
Quando esegui Matsyasana, potresti avvertire fastidio al collo o alla gola: in questo caso, abbassa leggermente e delicatamente il torace verso il pavimento. Nella variante con le braccia tese in avanti e i palmi uniti, potresti avvertire maggiore tensione nella zona dorsale e lombare, non avendo il supporto dei gomiti e delle mani che spingono sul pavimento. In questo caso, non forzare e ricorda di non scaricare il peso sulla testa, tenendo attive le gambe, l’addome, i muscoli dorsali e lombari.
Accessori
Durante l’asana Matsyasana potresti provare ad utilizzare degli accessori yoga che ti supportino nella pratica. Se durante la sua esecuzione, infatti, avverti fastidio alla gola e al collo, procurati una coperta o un telo da arrotolare e posizionare sotto la parte posteriore della testa. Per facilitare la posizione di apertura del petto, puoi provare ad utilizzare un cuscino da posizionare nella parte dorsale; in alternativa al cuscino, puoi provare dei blocchi, da posizionare sia nella zona dorsale che in quella lombare. I blocchi, infatti, servono da supporto alle fasce muscolari interessate, alleggerendo la tensione fisica.
Posizione del pesce: la video guida
Grazie a questo video tutorial sulla posizione del pesce, potrete migliorare la vostra tecnica nel realizzare tale movimento:
Matsyasana, la posizione del pesce: controindicazioni
In particolare, fai attenzione ad eseguire Matsyasana:
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