Vishuddha, il chakra della gola

quinto chakra vishuddha

Vishuddha è il quinto chakra ed è il centro legato alla comunicazione per mezzo del suono, della vibrazione, dell’espressione di sé e della creatività. Questo chakra è situato nella regione del collo e delle spalle, rappresentato con il colore azzurro, ceruleo. Il suo simbolo è un loto con sedici petali, che è chiamato, appunto, Vishuddha, termine sanscrito che significa purificazione.

Questo vuol dire che per raggiungere questo chakra, il corpo deve arrivare ad un certo grado di purificazione, in quanto i chakra superiori richiedono maggiore percezione e sensibilità.

Caratteristiche del chakra della gola

Nel nostro corpo, il quinto chakra, Vishuddha, è posizionato alla base della gola e controlla anche le braccia, la mimica facciale, l’udito, la parola e, in generale, la comunicazione. In sanscrito, Vishuddha significa “profonda purificazione” o “centro di ogni purezza“, perché questo chakra comprende vibrazioni, risonanze, onde e frequenze che entrano in armonia.

Questa armonia rappresenta una forza creativa e si esprime attraverso i simboli: vibrazioni, parole, segni, gesti. Attraverso il quinto chakra si sviluppa la connessione tra sentimenti e pensieri, impulsi e reazioni, mondo esterno ed interno e, infine, tra le varie parti e funzioni del corpo e della psiche. Attraverso l’energia di Vishuddha, è possibile sviluppare la percezione, la sincronizzazione con le risonanze.

Simbolicamente, questo chakra è spesso rappresentato da un elefante bianco, che indica l’elemento etere, Akasha, l’elemento a cui è correlato il quinto chakra. L’etere è il più sottile tra i cinque elementi fondamentali e rappresenta il substrato in cui si ha la manifestazione degli altri quattro elementi, Aria, Fuoco, Acqua e Terra. Quando il chakra della gola è in equilibrio, si ha la capacità e la libertà di esprimere emozioni, si lasciano andare i condizionamenti e la paura del giudizio degli altri.

È bene soffermarsi sulla questione delle vibrazioni e delle risonanze che appartengono a questo chakra. Intorno e dentro di noi c’è un costante fluire di energia, perché siamo circondati da campi di energia elettromagnetica. L’aura, in particolare, è energia sottile del corpo e della mente, una forza vitale invisibile che emaniamo e assorbiamo, in armonia con l’energia universale. Questo campo elettromagnetico vibra a diverse frequenze, a seconda dello stato fisico, mentale e spirituale.

Quando il campo energetico personale risulta squilibrato, si avvertono dei disturbi fisici ed emotivi che influenzano negativamente la qualità della vita quotidiana. Questo per capire che le vibrazioni sottili dei chakra superiori, in particolare, devono rimanere in armonia con le frequenze energetiche dei chakra inferiori e, in generale, con quelle intorno a noi. Ricordiamo, infine, che se i chakra inferiori sono squilibrati, difficilmente si riuscirà a lavorare bene sui quelli superiori: ecco perché, in un percorso di riequilibrio dei chakra, si inizia sempre dal basso.

Cosa blocca il chakra della gola

Ci sono diversi modi per valutare lo stato di salute di Vishuddha, il quinto chakra. A volte, infatti, può capitare che questo centro energetico sia troppo aperto. In questo caso, si notano atteggiamenti egocentrici, bassa capacità di ascoltare gli altri, logorrea e cambiamenti repentini di umore. A livello fisico, invece, si possono notare diverse alterazioni: tono di voce diverso dal solito, contratture del collo e iperattività.

Al contrario, il chakra della gola può anche essere troppo chiuso, con la manifestazione di altri sintomi: mancanza di tatto e delicatezza nel dire le cose, incapacità di sintesi, difficoltà a fare discorsi chiari e difficoltà a mantenere il capo dritto. Quando il chakra della gola è squilibrato, si verifica sempre un’alterazione di una o più vibrazioni, essendo questo chakra appartenente alla sfera sottile. Inoltre, questi squilibri si riflettono anche sul piano fisico, con problemi alla tiroide, alle orecchie, al sistema respiratorio.

Come sbloccare il chakra della gola

Per lavorare sul chakra della gola, è fondamentale porre l’attenzione sulla comunicazione, che è il punto centrale di Vishuddha. Il primo consiglio è di meditare sulla capacità di ascolto, in primo luogo di se stessi e poi degli altri. È fondamentale imparare a parlare quando è davvero necessario, utilizzando al meglio le parole, dando loro il giusto peso e la giusta importanza.

Quando non si hanno cose davvero importanti da dire, sarebbe preferibile restare in silenzio. Quest’ultimo, infatti, aiuta a fare spazio, a centrarsi, a calmare pensieri ed emozioni e a coltivare il proprio benessere psicofisico. Gli yogi fanno spesso il cosiddetto “voto del silenzio“, per permettere alle vibrazioni sottili di purificarsi. A livello fisico, invece, ci si può dedicare ad esercizi che agiscono sul collo, visto come canale del flusso di energia tra mente e corpo.

Quando il collo è rigido, a causa delle tensioni accumulate, il flusso energetico può bloccarsi ed è necessario intervenire con esercizi che prevedono movimenti delicati, piccole circonduzioni e lievi massaggi con le dita.

Scheda riassuntiva del quinto chakra

Facciamo una scheda riassuntiva di Vishuddha, il chakra della gola, per comprendere le caratteristiche principali, gli animali corrispondenti, il mantra ad esso collegato, cristalli, pietre ed aromi che si consigliano di utilizzare mentre ci si dedica alle pratiche di equilibrio e riallineamento delle energie.

  • Posizione: gola
  • Funzione: comunicazione, creatività
  • Colore: azzurro
  • Elemento: etere (Akasha)
  • Senso: udito
  • Cristalli e pietre: acquamarina, celestina, lapislazzuli, sodalite, zaffiro
  • Mantra: Ham
  • Nota: Sol
  • Animali: elefante bianco
  • Aromi equilibranti: eucalipto, lavanda, mirto, pino mugo, salvia
  • Divinità maschile: Sadashiva
  • Divinità femminile: Shakini

Quali sono gli asana per sbloccare il quinto chakra

Gli asana di equilibrio di questo chakra sono posizioni di forza che coinvolgono, in particolare, il collo. La prima posizione yoga consigliata è Purvottanasana, la posizione dello stiramento frontale del corpo. Questo asana rinforza i polsi e le caviglie, aumentando la capacità di movimento e resistenza delle spalle. A livello spirituale, si focalizza sull’apertura al nuovo, donando una nuova prospettiva da cui vedere le cose.

Il secondo asana è Setu Bandha Sarvangasana, la posizione del ponte, un asana che allunga la parte frontale e crea spazio per nuovi inizi. La simbologia del ponte indica, infatti, un passaggio che conduce ad un cambiamento. Molto utile è Salamba Sarvangasana, la posizione della candela. Fisicamente, aiuta ad abbassare la pressione e a prevenire la formazione di vene varicose.

A livello spirituale, la posizione della candela ha un’azione calmante. Infine, si consiglia di eseguire Halasana, la posizione dell’aratro, asana calmante e rilassante, fisicamente ed emotivamente.

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