posizione della cosa selvaggia

La posizione della Cosa Selvaggia: tutto quello che devi sapere

Nello yoga Camatkarasana, anche spesso conosciuta come cosa selvaggia o come “wild thing”, è un piegamento all’indietro che consente una profonda apertura del cuore. A differenza di Urdhva Dhanurasana (il ponte completo), Camatkarasana è leggermente meno profonda, o meglio, essa permette al praticante di esplorare il piegamento nell’intensità che preferisce.

Sebbene la traduzione “cosa selvaggia” dia un’impressione lievemente diversa dalla reale forma estetica dell’asana, in verità la posizione può essere enumerata tra le posture più raffinate e romantiche della vasta tradizione yogica. Inoltre, Camatkarasana è un asana che accompagna il praticante nella riscoperta del suo mondo interiore e nel riconoscere le verità del suo cuore.

Posizione della Cosa Selvaggia: etimologia, mito, simbolo e posologia

Camatkarasana è una posizione yoga che richiede una buona dose di forza fisica, elasticità e infine equilibrio. Il termine deriva dal sanscrito camatkara, ovvero “miracolo” o “sorpresa”, e asana, che significa “posa”. Pertanto, la posizione è spesso tradotta come “l’estatico dispiegarsi di un cuore rapito”.

Si tratta di una posizione che, se da una parte aiuta a riconnetterci con la bellezza e l’eleganza intrinseca in noi, dall’altra ci fa riscoprire la nostra forza ovvero quell’energia ancestrale e appunto selvaggia che ci rende esseri umani multisfaccettati. Per giunta, la sua simbologia ci riconduce al dio Shiva e alla sua danza, che diede vita all’universo, poiché anche questo asana ci permette di generare i nostri sogni nella realtà.

Infatti, se da una parte del corpo, gli arti ci permettono di rimanere con le nostre radici ancorate al terreno, dall’altro lato il petto si spalanca e il braccio, che tende verso l’alto, si estende come se volesse raggiungere l’infinito.

A cosa serve la posizione della cosa selvaggia

La duplice bellezza della posizione della cosa selvaggia consiste nella sua capacità di generare un senso di resa, ovvero nella possibilità di lasciare andare tutto ciò che fino a quel momento era pesato come un macigno sul nostro cuore. In più, la posizione della cosa selvaggia, oltre a generare un senso di apertura ed espansione, garantisce una sensazione di connessione alla terra e di forza fisica e interiore.

Inoltre, l’asana permette di creare un flusso energetico anche nella zona della gola e nel terzo occhio, generando un senso di profonda libertà interiore. Infine, quando il braccio è esteso maggiormente verso l’alto, Camatkarasana permette di sentirsi profondamente liberi, resilienti, forti e in grado di combattere per realizzare i propri sogni.

I benefici della posizione della cosa selvaggia

Alcuni benefici psicologici di Camatkarasana sicuramente riguardano la sua capacità di migliorare stati di depressione lievi; la sua esecuzione genera anche un aumento della chiarezza mentale e del senso di equilibrio. Essa è anche in grado di attenuare i sintomi della stanchezza, della fatica e di diffondere un senso di pace e benessere.

Al contempo, a livello più propriamente fisico, essa permette l’apertura del petto, un accrescimento della forza fisica e, in più, essa agevola lo stretching nella zona delle anche. Infine, la posizione della cosa selvaggia può anche essere utilizzata come preparazione per altri piegamenti all’indietro.

I chakra coinvolti

Per quanto riguarda i chakra connessi a questo asana, sicuramente il quarto chakra, anche detto anahata chakra, viene particolarmente stimolato. Esso è anche conosciuto come chakra del cuore per la sua associazione con l’amore universale, la pace, l’accettazione e il perdono. Questo chakra inoltre consente di vivere la vita in modo più coraggioso, in quanto si è maggiormente pronti ad amare gli altri e se stessi.

Il suo elemento portante è considerato l’aria. In aggiunta a ciò, anche il chakra della gola, detto Vishuddha chakra, può essere armonizzato con la pratica della cosa selvaggia. Questo chakra è di solito connesso alla comunicazione, al sentirsi ascoltati dagli altri, alla capacità di pronunciare la propria verità e di permettersi di realizzarla nella vita. Il quinto chakra o chakra della gola è solitamente anche legato alla creatività e il suo elemento principale è il suono.

Infine, con la posizione della cosa selvaggia c’è un ultimo chakra particolarmente stimolato, ovvero il chakra del plesso solare. anche detto Manipura. Connesso all’elemento fuoco, nonché al nostro fuoco digestivo, esso è correlato al nostro potere personale nonché alla nostra energia metabolica. Riequilibrare il terzo chakra, ovvero chakra Manipura, permetterà di ritrovare la fiducia in se stessi e l’entusiasmo perduto.

Come si esegue la posizione della cosa selvaggia

Camatkarasana

Inizia con il posizionarti in Adho Mukha Svanasana (Cane a faccia in giù). Sposta il tuo peso nella mano destra e nella parte esterna del tuo piede destro, come se stessi eseguendo Vasisthasana (la panca laterale). Ora, con una profonda inspirazione, solleva i tuoi fianchi, ma facendo sì che la mano destra resti ben salda a terra.

Espirando, sposta il tuo piede sinistro leggermente indietro e posiziona i tuoi piedi al suolo, tenendo il tuo ginocchio leggermente piegato. Mentre inspiri, solleva le tue anche, finché non entrerai in un piegamento all’indietro. Mentre continui a respirare mantenendo un flusso stabile e regolare, puoi lasciare che la testa cada all’indietro ed estendere il braccio sinistro leggermente indietro.

Fare questa azione ti permetterà di aprire il petto e di creare un senso di libertà e forza. Ora puoi rimanere nella posizione dai cinque ai dieci respiri; successivamente ripeti l’asana dall’altro lato.

Precauzioni

Dopo aver visto come eseguire l’asana, bisogna anche tenere a mente dei piccoli consigli che possono aiutarti nell’esecuzione. Prima di tutto, è opportuno svolgere un buon riscaldamento prima di entrare in Camatkarasana: questo poiché, essendo una posizione intensa, richiede un certo grado di apertura nelle spalle e, in generale, nella parte superiore del corpo. Inoltre, dovresti ricordare di tenere tutta la pianta del piede ben appoggiata sul tappetino, in quanto è essenziale essere stabili prima di eseguire la posizione completa.

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Accorgimenti

Nello svolgimento della postura della Cosa Selvaggia, inoltre, ricorda di respirare profondamente, soprattutto se non hai troppa dimestichezza con il movimento. Pertanto, se non sei ancora molto pratico con la posizione, potrebbe esserti utile non posizionare il piede troppo vicino alla schiena. In seguito, quando ti sentirai maggiormente sicuro, potrai collocarlo leggermente più indietro.

Camatkarasana: la video guida

Grazie a questo video tutorial sulla posizione della cosa selvaggia, potrete migliorare la vostra tecnica nel realizzare tale movimento:

Variazioni della posizione della cosa selvaggia

Successivamente, quando la posizione non ti darà più particolari problemi e vorrai dare un’ulteriore enfasi all’apertura del petto, potrai provare a collocare il palmo della mano libera dietro la nuca tenendo il gomito piegato. In questo modo, la scapola spingerà contro le costole posteriori della gabbia toracica e il petto potrà aprirsi e sciogliere le tensioni accumulate in questa area.

Posizione della cosa selvaggia: le controindicazioni

Nonostante la bellezza estetica di questa posizione e i suoi innumerevoli benefici psicofisici, essa ha anche delle controindicazioni. Dunque, nel caso tu abbia avuto delle lesioni al collo, alle spalle, alla schiena, ai polsi e ai gomiti, dovresti sicuramente evitare questo asana. Inoltre, poiché nell’esecuzione di questa posizione la testa cadrà leggermente all’indietro, se soffri di emicrania non dovresti eseguire Camatkarasana.

La posizione della cosa selvaggia è sconsigliata anche se hai avuto dei problemi al cuore. Oltre a ciò, la posizione della cosa selvaggia genera una consistente pressione nei gomiti e nei polsi che potrebbe accrescere la sindrome del tunnel carpale: pertanto il suo svolgimento è sconsigliato se soffri di questa problematica. Infine, devi evitarne la pratica anche se soffri problemi di sbalzi di pressione sanguigna e se hai difficoltà con il controllo dell’equilibrio del corpo poiché uscire dall’asana potrebbe non essere semplicissimo, se sei alle prime armi.

Redazione

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