posizione della devozione

Posizione della devozione: tutto quello che devi sapere

È tra le posizioni yoga più famose e può essere eseguita anche da chi sta iniziando da poco a praticare yoga. È in grado di infondere la calma e uno stato di rilassamento; pertanto, è l’ideale per iniziare o chiudere la giornata.

Posizione della devozione: etimologia, mito, simbolo e posologia

Il nome Sanscrito deriva dalle parole “dharma” che letteralmente significa “ciò che è stabile” (in senso morale) e “asana” (posizione), dunque il nome originario sarebbe Dharmikasana.

Questa sarebbe, poi, collegata al mito di Parvati. La ragazza era stata creata dagli altri dèi per far risvegliare Shiva dal suo stato meditativo, stato in cui era caduto a causa della morte di Sati, la sua prima moglie.

Nonostante il distacco del dio e i moniti da parte degli altri, Parvati non si diede per vinta e iniziò a praticare yoga nella foresta invocando il dio. Passarono giorni, settimane, mesi e anni, ma la giovane era sempre lì; la sua devozione alla fine riuscì a riscuotere Shiva, che ritornò nel mondo riportando l’equilibrio e sposando Parvati.

Inoltre, nel significato pratico dharma è l’atto di “sottomissione” dei discepoli ai propri maestri. Pertanto, simboleggia la totale fiducia e il totale abbandono nei confronti di chi ci è “superiore” e in particolare del divino.

Il momento adatto per praticare questo asana è dunque la sera prima di dormire o la mattina appena svegli.

A cosa serve la posizione della devozione

Dharmikasana consente non solo di allungare e tonificare i muscoli della schiena, ma anche di rilassare e calmare la mente e avere una visione introspettiva molto più chiara e determinata.
Questa posizione aiuta, infatti, a far distaccare dalla realtà esterna per contemplare il proprio intimo.

I benefici della posizione della devozione

Se praticata e mantenuta a lungo, può apportare numerosi benefici, per esempio: rilassa e distende i muscoli della schiena, tonifica gli addominali e gli organi interni, allevia i dolori alla pancia e alla testa.

Favorisce, poi, maggiore calma e tranquillità e allevia lo stress della giornata.

I chakra coinvolti

I Chakra coinvolti, durante l’esecuzione di questa posizione, sono il primo e il terzo Chakra: Muladhara e Manipura.

Il primo Chakra, Muladhara, è il fulcro sul quale poggiano e si fondano tutti gli altri. Se bloccato, tutto ciò che ha a che fare con la propria sicurezza e stabilità emotiva e fisica è minacciato. Al contrario, se attivato dona calma e fiducia al corpo e allo spirito.

Il terzo Chakra, Manipura, invece, è collegato ai desideri e ai sogni e governa l’accettazione di sé stessi e l’autostima. Pertanto, se attivato migliora la percezione di sé stessi e di conseguenza anche i rapporti con il mondo esterno, se bloccato invece non consente di guardare l’esterno in modo calmo e rilassato e si inizierà a dubitare di qualunque cosa.

Come si esegue la posizione della devozione

Darmikasana

Può essere eseguita anche da chi si è avvicinato da poco alla pratica yoga.

Si parte da inginocchiati, per poi sedersi sui talloni. Gli alluci devono essere uniti mentre le ginocchia no.

Inspirando, si deve allungare la colonna vertebrale verso l’alto e con le braccia sollevate sopra la testa e le dita ben distese, poi espirando bisogna distendersi in avanti, cercando di mantenere la schiena ben diritta e il sedere basso, fino ad arrivare a toccare il pavimento con la fronte. In questo modo, si entra in Balasana, la posizione del bambino.

A questo punto, mantenendo l’apertura del petto e le braccia distese in avanti, bisogna salire sulle ginocchia, spingendo i glutei verso l’alto, portando, quindi, i fianchi più in alto delle spalle, attivando i muscoli della zona lombare, addominale e dorsale e poggiando la fronte sul tappetino.

Questo asana è particolarmente indicato per rafforzare le braccia e i muscoli della schiena, per aprire il petto, le spalle e rafforzare la spina dorsale.

Precauzioni

La posizione della devozione, come abbiamo visto, aiuta ad allungare diverse parti del corpo, migliorando, quindi, la circolazione sanguigna nelle aree attivate. Essendo una posizione che prevede una grande apertura del petto, le persone con problemi all’addome come ernie o diastasi dei retti addominali devono eseguirla con prudenza, evitando di forzarla eccessivamente. Inoltre, se si hanno lesioni alle anche o alle ginocchia, sarebbe opportuno evitare di eseguirla. Infine, le persone che soffrono di dolori lombari, potrebbero avere difficoltà nell’esecuzione di Dharmikasana, sentendo aggravarsi il dolore, soprattutto se non si ha un buon allenamento della fascia addominale.

Accorgimenti

Durante l’esecuzione della posizione della devozione, si potrebbero avvertire dei dolori alle spalle, che vengono sollecitate dall’allungamento delle braccia in avanti. In questo caso, è possibile piegare le braccia e incrociarle, appoggiandovi sopra la fronte. Se si pratica questa posizione per la prima volta, è possibile eseguirla anche poggiandosi al muro: in questo modo, sarà più semplice ottenere il corretto allineamento.

Accessori

Nell’eseguire Dharmikasana, è possibile utilizzare vari accessori, per alleggerire il carico sulle ginocchia e sulla schiena. È possibile, ad esempio, posizionare dei cuscini o una coperta sotto le ginocchia, per avere un maggiore spessore. Inoltre, se non si riesce a toccare il tappetino con la fronte, è possibile poggiarla su un blocco.

Dharmikasana: la video guida

Grazie a questo video tutorial sulla posizione della devozione, potrete migliorare la vostra tecnica nel realizzare tale movimento:

 Variazioni della posizione della devozione

Una variazione della posizione della devozione si può eseguire portando le mani in anjali mudra, sempre con le braccia distese in avanti. Per chi ha molta flessibilità, è possibile, poi, portare le mani, tenendo il mudra, sopra la testa, lasciando a terra i gomiti.

Posizione della devozione: le controindicazioni

È bene evitare la posizione della devozione in caso di lesioni alle anche, alle ginocchia, se si hanno dolori lombari, alle spalle e in caso di diastasi dei retti addominali. Dharmikasana, infatti, sollecita tutte queste parti del corpo, con il rischio di aggravare dolori e problematiche già esistenti. Evita questo asana anche in caso di pressione alta e se sei in gravidanza. Ricorda, infatti, che esistono delle lezioni specifiche per le donne in gravidanza, con pratiche sicure e benefiche.

Redazione

Uno staff di appassionati della pratica yoga in tutti i suoi stili.

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