namaste

Namaste: il saluto indiano

Namaste, nella pratica yogica, è una forma di saluto che si esegue in unione ad un mudra, un gesto delle mani. In particolare, i palmi delle mani vengono uniti quando si pronuncia il termine.

Il significato della parola, unito alla simbologia e al gesto delle mani, rendono questo saluto molto importante nella pratica di yoga, tanto da essere utilizzato quasi sempre durante le lezioni.

Namaste: etimologia e significato

L’espressione indiana Namasté è formata da due parti: Namah, che significa inchino, e te, che significa tu. Namaste significa, quindi, dal punto di vista semantico, inchinarsi. C’è, però, dietro questo saluto yoga, un valore simbolico molto forte e radicato, tanto che Namasté viene usato spesso nel corso della pratica. Pronunciando questo termine, infatti, è come accettare l’idea che, dentro ognuno c’è una parte dell’essenza divina.

Si usa, quindi, eseguire il saluto Namaste quando, inchinandosi davanti al proprio interlocutore, ci si inchina, in realtà, al suo dio interiore e viceversa. L’insegnante di yoga Rainbeau Mars afferma che Namaste significa la mia essenza spirituale si inchina alla tua. È evidente, dunque, che la simbologia di questo saluto lo rende una pratica molto utilizzata durante lo yoga o quando si prega. Il termine Namaste si collega anche alla parola Namaskar, presente in Surya Namaskara, il saluto al sole.

In India, questa parola veniva usata, in particolare, per mostrare rispetto nei confronti di un saggio o, in generale, verso la persona che si aveva di fronte. Namaste viene anche considerato un mudra, dato che viene eseguito con le mani giunte davanti a sé, anche se questo gesto si chiama Anjali Mudra. Il termine sanscrito, dunque, ha un significato molto profondo: la mia anima si inchina alla tua anima e la mia anima spirituale riconosce la tua anima spirituale.

Namaste e Anjali Mudra

Quando si esegue il saluto indiano Namaste, in genere si pratica anche Anjali Mudra, un gesto che prevede le mani giunte all’altezza del cuore. Questo è un gesto molto simbolico, di preghiera, che serve per equilibrare l’energia dei due emisferi del cervello. In questo modo, si riportano in equilibrio pensieri ed emozioni, centrandosi e radicandosi. Anjali, in particolare, significa offerta e si usa spesso come saluto alla fine delle classi di yoga o durante la lezione, per ritrovare il centro fisico.

Inoltre, molti psicologi ritengono che eseguire Namaste e Anjali Mudra, con le mani congiunte all’altezza del cuore, sia un modo per creare una barriera protettiva nei confronti dell’energia negativa, raccogliendo, invece, quella positiva. Namaste e Anjali Mudra erano, probabilmente, già presenti in India circa 3000 anni fa, dal momento che sono state trovate delle raffigurazioni risalenti a quel periodo.

L’utilizzo di Namaste può variare a seconda del luogo in cui ci si trova. In India, ad esempio, viene utilizzato per salutare qualunque persona, mentre in Nepal si usa per salutare principalmente gli anziani. Nella cultura induista è un gesto religioso e si usa molto per salutare le divinità nei templi. In occidente, infine, si usa soprattutto nei centri yoga, per attrarre e concentrare le energie spirituali.

Cosa sono i Mudra

Come abbiamo spiegato, Namaste viene eseguito con Anjali Mudra, il gesto delle mani congiunte all’altezza del cuore. Cosa sono, precisamente, i Mudra? Sono gesti delle mani, che creano una forma, un sigillo o un simbolo. Possono essere eseguiti in vari momenti della giornata, in particolare quando si sente il bisogno di centrarsi.

Molti Mudra vengono utilizzati per la meditazione, per mantenere la concentrazione. Uno dei più utilizzati è proprio Anjali Mudra, un gesto di rispetto, preghiera e saluto. Come abbiamo già visto, durante le classi di yoga viene usato per ritrovare il centro fisico e spirituale, ad esempio nella posizione della montagna, Tadasana.

Viene usato, però, anche nella meditazione, per armonizzare i due emisferi del cervello e ritrovare l’equilibrio. In India, in particolare, è un gesto che si usa per ringraziare e salutare.

Cos’è Namaste

Cos’è, dunque, Namaste? È un saluto indiano, molto utilizzato nello yoga. È molto semplice da eseguire e si pratica con Anjali Mudra, il gesto della preghiera, con le mani giunte avanti a sé. Abbiamo già parlato del significato del termine sanscrito, ma questa parola ha anche altri significati nel mondo dello yoga:

  • grazie alla luce presente dentro di me riesco a riconoscere la luce dentro di te;
  • la mia anima umile si inchina alla tua anima umile;
  • attraverso l’unione di corpo e mente riconosco il mio potenziale divino e mi inchino alla tua anima divina.

Quando si esegue Namaste davanti a qualcuno, quindi, si sta riconoscendo la sua anima spirituale, mostrando gratitudine e rispetto. Eseguire il saluto indiano, inoltre, aiuta in caso di ansia, frustrazione e indecisione di fronte a delle scelte.

Il gesto di portare le mani giunte davanti a sé vuol dire accettare le condizioni positive e negative della vita e trarre un insegnamento da ogni esperienza. Si lavora, infatti, sul chakra del cuore, Anahata, che va a sbloccare tensioni a livello emotivo.

Il simbolo

Namaste, solitamente, viene rappresentato con lo stesso simbolo di Om, cioè un sorta di tre con un mezzo cerchio che esce dalla parte posteriore e un puntino e una curva nella parte posteriore. Tutte le parti che compongono questo simbolo hanno un significato profondo.

  • La parte inferiore del tre è lo stato di veglia, cioè quello in cui ci si trova nella vita quotidiana.
  • La parte superiore, invece, rappresenta lo stato di sonno profondo.
  • Il mezzo cerchio nella parte posteriore simboleggia i sogni e le speranze.
  • La curva sotto il puntino, nella parte superiore, indica lo stato di illusione, il cosiddetto velo di Maya.
  • Il puntino in alto, infine, rappresenta lo stato ideale, il Nirvana, la meta di ogni pratica spirituale.

Quali sono i benefici di Namaste

Quali sono i benefici di Namaste? Innanzitutto, è bene sapere che questa pratica è alla base dello yoga, una delle prime cose che si imparano durante una lezione. Namaste, eseguito con Anjali Mudra, infatti, viene utilizzato per centrarsi, per radicarsi, per ritrovare l’energia e la concentrazione. Inoltre, apporta numerosi benefici:

  • serve a focalizzare l’attenzione;
  • fa emergere la spiritualità;
  • mette in contatto con il proprio subconscio;
  • accresce la consapevolezza;
  • acuisce l’intuizione;
  • favorisce la concentrazione;
  • accresce l’energia positiva;
  • allontana l’energia negativa.

Come si esegue Namaste

Eseguire Namaste è molto semplice: basta congiungere i palmi delle mani avanti a sé e pronunciare la parola Namaste. Ci sono alcune cose da sapere sul saluto indiano, per eseguirlo correttamente. Innanzitutto, se si ha davanti una persona molto importante, le mani giunte si portano prima al terzo occhio, al centro della fronte, e poi si portano all’altezza del cuore.

Questa sequenza significa che si da la giusta importanza all’anima. Ad esempio, quando gli Indù pregano Dio ed eseguono Namaste, alzano le mani giunte prima sopra la testa e poi le abbassano all’altezza del cuore. Questo saluto, infine, può essere utilizzato sia per iniziare sia per terminare una lezione di yoga.

Redazione

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