Posizione della tartaruga: tutto quello che devi sapere

Si tratta di una posizione yoga molto complessa, poco adatta a chi ha iniziato da poco e che porta a praticare l’interiorizzazione dei sensi (Pratyahara).

La posizione della tartaruga: etimologia, mito, simbolo e posologia

In Sanscrito, questo asana, si chiama Kurmasana, dalle parole kurma (tartaruga) e asana (posizione). Kurmasana è dedicata, poi, all’incarnazione nelle sembianze di tartaruga di Vishnu durante la zangolatura dell’oceano, raccontata nella Bhagavata Purana, per ottenere l’Amrita magica, ovvero il “siero dell’immortalità”.

Infatti, durante la battaglia tra Deva e Asura, i primi vennero sconfitti e, sotto il consiglio di Vishnu, trattarono con i vincitori per ottenere il nettare dell’immortalità, accordandosi che l’avrebbero spartito equamente. Il processo per ottenere l’Amrita prevedeva che il monte Madara fosse usato come zangola e Vasuki, il re dei serpenti, come corda. Gli Asura e i Deva, dunque tirarono il corpo del serpente facendo così muovere la montagna, che a sua volta agitava l’oceano.

Ma mentre questo si muoveva, la montagna iniziò a sprofondare ed ecco che Vishnu, nelle sembianze di Kurma, andò loro in soccorso sostenendo la montagna sul suo dorso. Pertanto la tartaruga è simbolo di forza e stabilità, ma anche di calma interiore e concentrazione.

Per questo motivo è utile praticarla quando si vuole ritrovare la pace interiore, riportando la calma nel caos che si ha dentro.

A cosa serve la posizione della tartaruga

Questo asana, serve non solo per allungare i muscoli di schiena, gambe e braccia, ma anche per raggiungere uno stato meditativo. Infatti, così come una tartaruga si ritira nel suo guscio, anche chi pratica Kurmasana può “ritirare i suoi sensi” all’interno di sé stesso e interiorizzarli.

I benefici della posizione della tartaruga

Come tutte le posizioni dello yoga, anche quella della tartaruga può portare numerosi benefici: stimola la circolazione sanguigna, tonifica i muscoli dell’addome e allunga quelli di schiena e gambe e allieva i dolori alla testa e al collo. Inoltre, induce un senso di rilassamento e calma, placa le insicurezze e le paure ed è in grado di schiarire la mente.

I chakra coinvolti

Durante questa posizione, vengono coinvolti i Chakra Svadhisthana, Manipura e Anahata.

Svadhisthana è il secondo Chakra ed è quello che collega corpo, mente e spirito. Quando è bloccato, si ha una perdita totale sul controllo delle emozioni, al contrario quando è attivato si ha il pieno controllo su di esse.

Manipura, invece, è il terzo Chakra ed è associato al potere personale e alla fiducia in noi stessi. Se bloccato, viene coinvolta la visione che si ha della vita, che appare deludente e priva di interesse; una volta attivato invece migliora l’immagine che si ha del mondo e di sé stessi.

Infine, Anahata, il quarto Chakra è connesso ai sentimenti più puri e disinteressati, pertanto, se bloccato, si diventa apatici e insensibili, mentre se attivato si è empatici e generosi.

Come si esegue la posizione della tartaruga

kurmasana

Si tratta di un asana avanzato. Si parte da seduti, con le gambe distese. Si devono poi piegare leggermente le ginocchia, tenendo sempre i talloni a terra. Espirando, si deve piegare il busto in avanti allungandolo verso i piedi. Si devono allungare anche le braccia e abbassare il capo. A questo punto bisogna flettere i gomiti e si portano una alla volta le braccia di lato, sotto le gambe ancora piegate.

Adesso si deve scivolare verso terra, con le gambe allungate in avanti e le braccia di lato con il mento appoggiato a terra e lo sguardo rivolto in avanti. Rimanere in posizione, respirando regolarmente e quando si vuole terminare, si deve andare a ritroso scivolando indietro, sollevando le braccia e infine le gambe.

Precauzioni

Essendo una posizione avanzata è bene essere già pratici prima di eseguirla o di farla in presenza di un maestro. Bisogna poi ricordarsi di non sforzarsi e non eccedere, fino a quando non si avrà raggiunto il giusto grado di flessibilità.

Accorgimenti

Se non si riesce a distendere la schiena per intero, ci si può fermare anche a metà, oppure piegare un po’ di più le ginocchia per alleggerire la tensione alle gambe e alla schiena.

Accessori

Tra gli accessori yoga per meglio eseguire la posizione della Tartaruga si può usare un tappetino da yoga, per evitare di scivolare e avere una presa più stabile ed una corda yoga.

Kurmasana: la video guida

Grazie a questo video tutorial sulla posizione della tartaruga, potrete migliorare la vostra tecnica nel realizzare tale movimento:

Variazioni della posizione della tartaruga

Come detto, si tratta di un asana non adatto ai praticanti meno esperti. Esiste però una variazione detta Ardha Kurmasana: la “posizione della tartaruga a metà”. Consiste nell’iniziare in posizione inginocchiata, bisogna poi sedersi sui talloni con le ginocchia unite, alzare le braccia sopra la testa e, ispirare e poi allungare e piegarsi lentamente in avanti fino a quando la fronte non tocca il pavimento e contemporaneamente si devono toccare i talloni con i glutei e allungare le braccia in avanti, mantenendo la schiena diritta.

La posizione della tartaruga: le controindicazioni

Questi asana è, tuttavia, sconsigliato se si soffre di dolori alla schiena, specialmente nella parte bassa, di dolori o lesioni alle anche e alle articolazioni e al collo. Kurmasana, permette dunque di praticare Pratyahara, l’interiorizzazione dei sensi, così da cambiare il modo di pensare e approcciarsi alla vita.

Redazione

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